Di Daniele Bricchi
Io sto dalla parte di chi crede e si adopera per la libertà di scelta terapeutica, per l’informazione il più possibile corretta e completa.
Non voglio che qualcuno creda ciecamente a quello che dico in fatto di salute senza riflettere e cercare i dovuti riscontri.
Sempre più persone verificano, approfondiscono le cose che sentono dire, invece di credere ad esse ciecamente.
Ho dovuto imparare a non credere mai ciecamente a quello che si dice, sia che lo dica il vicino di casa, l’erborista o il ministero della sanità.
Difficilmente quello che vi dico può convincere chi non ha fatto un certo percorso, mentre chi lo ha fatto non ha certo bisogno di essere convinto da me.
E’ davvero utile se non indispensabile conoscere la storia della medicina, i suoi clamorosi errori, ma anche i suoi misfatti, per comprendere la situazione nel suo insieme.
Guardando un po’ la storia, comprendiamo che fatti e concetti ora riconosciuti e accettati da tutti sono stati rifiutati a lungo accanitamente prima di essere assimilati e che gli innovatori sono stati maltrattati, rovinati, talvolta giungendo anche alla loro eliminazione.
E’ stato rovinato un medico che sosteneva semplicemente che chi veniva dall’obitorio si lavasse bene le mani prima di entrare in sala parto.
I medici hanno creduto e sostenuto che fare i bagno nuocesse alla salute.
Hanno sostenuto che la masturbazione fosse la causa delle malattie, arrivando (tra le altre cose) a estirpare chirurgicamente parti dei genitali delle bambine sorprese a toccarsi.
Hanno sostenuto che il latte umano non è adatto ai bambini, alla nostra specie?!?! E ora fanno marcia indietro dicendo che hanno scoperto che bisogna allattare al seno (dicono che l’ hanno scoperto loro!!)
Sembra una barzelletta vero? Invece è tutto ben documentato. Sono esempi banali. Se ne potrebbero fare numerosissimi. Il tragico è che le lezioni sembra servano a poco quando, come nella nostra società scarseggia la memoria storica e l’onestà professionale. Si ripetono le stesse assurde dinamiche.
Anche ai nostri tempi, quando le esperienze di un medico o di un ricercatore lo portano ad essere un dissidente, questo rischia una serie di guai come il taglio dei fondi per la ricerca, il richiamo dell’ordine dei medici, il perdere il posto di lavoro, l’isolamento, l’esilio.
Ogni cento medici che hanno il coraggio, l’onestà di esporsi chiaramente, ce ne sono altri duecento che capiscono certe cose, ma che non si espongono, temendo le conseguenze negative per la loro carriera e posizione economica. Costoro, quando parlano chiaro, lo fanno solo in privato!
La medicina non è una scienza. Un medico, in coscienza, “dovrebbe” usare le scienze: matematica, fisica, chimica, fisiologia, anatomia ecc. spaziando in tutto il campo del sapere in fatto di salute, verificando la validità delle cose liberamente senza dover obbedire a un padrone e ad esigenze commerciali. “Primo non nuocere” diceva il padre della medicina.
Chi sa qualcosa di parto naturale sa quanta poca scienza si applica in una sala parto di molti ospedali imponendo per esempio alla gestante la posizione supina facendo un baffo alla legge di gravità, con le conseguenze per tutta la vita che segnano un parto medicalizzato.
Finche mi sarà concesso di dire quello che penso dirò anche che documenti chiari provano che le malattie endemiche non sono state debellate da farmaci e vaccini, che non si deve alla “scienza medica” la maggiore durata della vita e che al contrario è causa di nuove e gravi malattie degenerative.
La stessa O.M.S. dichiara una elevata percentuale di malattie iatrogene.
La gran parte delle pratiche mediche non sono state validate scientificamente.
Si spaccia per scienza quello che scienza non è.
Le persone uccise dalla medicina moderna sono veramente tante.
Le attività che svolgo mi permettono di vedere ogni giorno il perpetuarsi di questi crimini legalizzati.
Sono stato fiducioso nelle mani dei medici per più di venti anni per vari motivi, incluso per l’epatite c, considerata una malattia infettiva.
Nell’altra metà della mia vita, gli altri venti anni, ho preso nelle mie mani la situazione senza delegare medici, ma informandomi anche nel mondo delle alternative. Solo così ho scoperto cosa è la salute. Ho visto letteralmente macellare i miei genitori e come se non bastasse, mentre vedevo morire mio padre in ospedale davvero malamente, vedevo contemporaneamente persone della sua stessa età con il suo stesso disturbo scegliere metodi alternativi (non approvati dai medici ufficiali) traendone notevoli benefici (non so se rendo l’idea!), ma per questo non insulto ogni medico che incontro!
Chi non vuole informarsi e verificare si nasconde dietro a frasi come “non ho tempo, non ho le capacità, non sono un medico” nascondendo le vere ragioni di questa inerzia che sono pigrizia mentale, superficialità e ignoranza, ma allora non dicano di essere informati e di fare scelte responsabili e fondate.
Nessuno dei miei amici sieropositivi è scampato alla morte tra coloro che hanno seguito le terapie ufficiali e, inoltre, che brutta vita quella breve vita!
Sono felice di poter dire di conoscere invece persone hiv positive smentire il verdetto di morte, fatto loro molti anni prima, vivendo dignitosamente.
La questione dell’Aids non è sostanzialmente diversa dalle altre malattie.
Ora lo ammettono che l’AZT ha ucciso un sacco di persone. Allora che altro c’è da dire? Cosa fanno, confessano?
Ma i libri e gli studi pubblicati dai medici e dai ricercatori dissidenti, lo dicevano 10, 15, 20 anni prima che l’AZT uccideva. E’ un veleno per topi! Dareste a vostro figlio del veleno per topi? Dareste un farmaco che era stato gia sospeso anni prima perché uccideva i malati di cancro?
Voglio dire con molta chiarezza che curarsi in modo naturale non significa semplicemente rifiutare i farmaci chimici, ma significa giocare tutte le carte, riformare gli aspetti della vita nel suo insieme, rimuovere tutte le vere cause, volersi bene, sfruttare tutte le potenzialità.
Il fatto che un malato rifiuta i farmaci, ma continua a fumare, bere e magari farsi anche le pere e poi muore non può essere usato per dimostrare che gli oppositori della teoria dominante sull’Aids abbiano torto, ma direi proprio il contrario.